Una mutazione antropologica. Pasolini e la Grande Trasformazione "Italia in trasformazione: la lettura antropologica di Pasolini" - a podcast by Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura

from 2022-01-20T10:40:23

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19 gennaio 2022 - Paolo Giovannini e Filippo Buccarelli - La generazione di Pasolini assiste e vive la Grande Trasformazione che  investe l’Italia dagli anni Cinquanta del secolo scorso, quando una  società-contadina cambia radicalmente e con velocità inusitata,  lasciando il posto a una nuova modalità produttiva, a nuovi stili di  vita, a nuovi valori e orientamenti culturali. Pasolini, nella sua  infanzia e adolescenza si lega indissolubilmente ai valori e alla  cultura contadina delle sue terre Venete e Friulane, mentre le  successive esperienze di vita lo vedono assistere a un cambiamento  rapido e radicale della composizione sociale dell’Italia, e specialmente  dei suoi valori e della sua cultura. Tutto ciò che i diversi territori  del Paese come le sue periferie urbane avevano espresso distintivamente  in termini di linguaggio, stili di vita, comportamento sociale, viene  azzerato da un travolgente processo di omologazione sociale e culturale  che ha il suo centro nel consumismo come fenomeno di massa universale. É  un processo per nulla naturale, al contrario voluto da forze  interessate a quel cambiamento, di cui – avverte Pasolini – portano  tutta la responsabilità in primo luogo le classi politiche. Siamo in un  Dopostoria che ha azzerato le differenze, cancellato le tradizioni,  disperso e annientato enormi patrimoni culturali, lasciando libero  spazio alle più banali, inutili e volgari pratiche consumistiche.



Filippo Buccarelli è professore incaricato e ricercatore a contratto presso l’Università di Firenze. Si laurea nel 1995 presso la Facoltà “Cesare Alfieri” di Firenze con una tesi sui nuovi conflitti sociali postindustriali. Nel 2001 – dopo le prime esperienze didattiche e di ricerca presso la stessa Facoltà – è dottore di ricerca in sociologia generale presso la facoltà di scienze politiche di Catania, con una tesi sulle nuove culture del lavoro. Dallo stesso anno, è professore incaricato presso la facoltà di psicologia dell’ateneo fiorentino (sociologia del lavoro e delle organizzazioni), e dal 2003 presso quella di Scienze Politiche (sociologia della devianza, sociologia dei comportamenti devianti, storia della sociologia, sociologia corso avanzato). Dal 2003 al 2006 è stato responsabile di ricerca dell’area studi sociali di asel-agenzia servizi economie locali di Prato, e dal 2007 svolge attività di coordinamento scientifico dell’osservatorio sociale della provincia di Pistoia per conto del dipartimento di scienza della politica e di sociologia dell’università di Firenze.



Paolo Giovannini, già professore ordinario di Sociologia ai “Cesare Alfieri” di Firenze, ha insegnato oltre che in questa università in quella di Catania e come visiting professor a Warwick, Barcellona e altre Università europee. Direttore del dipartimento di sociologia a Firenze e a Catania, è stato per otto anni membro della Commissione per le Scienze Politiche e sociali del CUN. Ha promosso a livello nazionale il Diploma in Relazioni Industriali e i corsi di laurea in Scienze Sociali e in Sociologia, che ha presieduto per qualche anno. Preside dei “Cesare Alfieri” dal 1995 al 1998, è stato Delegato del Rettore per le Relazioni sindacali e poi Presidente del Sistema bibliotecario dell’Università. Consulente del Ministero del Lavoro, ha operato per anni come valutatore indipendente delle politiche sociali del Governo italiano. Nel1998 fonda CAMBIO (Laboratorio di ricerca sulle trasformazioni sociali) cui affianca nel2011 CAMBIO. Rivista sulle trasformazioni sociali. Autore di oltre 160 pubblicazioni, è membro di molti Comitati scientifici. Da tre anni vive e lavora a Genova.

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