Audio Berlusconi, un'ingiustizia. - a podcast by Fabrizio Gareggia

from 2020-07-01T05:46:07

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Oggi affrontiamo l’argomento dell’audio diffuso da Nicola Porro nella trasmissione Quarta Repubblica che riporta le dichiarazioni di Amedeo Franco, che fu giudice relatore in Cassazione nel processo contro Silvio Berlusconi per frode fiscale sui diritti tv Mediaset.

Le parole del magistrato sono inequivocabili: si parla di una sentenza decisa “a priori” e “guidata dall’alto”. E’ la seconda volta in poco tempo che mi capita di sentire cose del genere e il richiamo è ovviamente alle intercettazioni del caso Palamara su Matteo Salvini e l’altro sulla mancata nomina del Dott. Di Matteo al DAP.

A questo punto è un imperativo per chiunque domandarsi chi possa esserci sopra la Cassazione, il CSM e il Ministro della Giustizia per imporre sentenze, coprire l’uso politicizzato della magistratura e determinare le nomine ai vertici della giustizia.

Comunque restiamo ai fatti, che come vi dicevo sono preoccupanti.

C’è un aspetto di questa vicenda che appare particolarmente interessante: secondo il giudice Franco, nei confronti di Berlusconi sarebbe stata fatta una “porcheria” perché il procedimento venne incardinato nella “sezione feriale” della Cassazione.

Questo è un nodo cruciale della vicenda: il processo a Berlusconi fu rapidissimo, diversamente da quanto accade per tutti gli altri processi in Italia. Il primo grado si concluse con una condanna nell'estate del 2012 E l'appello nel maggio del 2013. Tre mesi dopo arrivo la sentenza della cassazione: complessivamente poco più di due anni per I 3° di giudizio E la sentenza definitiva.

Il giudice naturale per Berlusconi sarebbe dovuto essere la terza sezione della cassazione competente per i reati tributari. Invece, adducendo presunti rischi di prescrizione dei reati, si decise di incardinare il procedimento di fronte alla sezione feriale.

Secondo alcuni commentatori, tra i quali Federico Punzi di atlanticoquatidiano.it , la terza sezione della cassazione non sarebbe stata sufficientemente affidabile per arrivare alla condanna di Berlusconi, in quanto nel processo Mediatrade, identico a quello sui diritti tv, aveva assolto l'ex premier E quindi si temeva che la sezione avrebbe potuto seguire il proprio precedente facendo saltare i piani di chi voleva Berlusconi condannato e fuori dalla politica.

Questa impostazione trova riscontro nelle parole del giudice Franco che testualmente definì la sezione feriale come un “plotone di esecuzione”, ma soprattutto afferma che il presidente della Repubblica fosse a conoscenza di questa “porcheria”.

I fatti vanno poi inquadrati nel contesto politico di quei giorni: Nel’estate del 2013 Berlusconi riesce a negare la vittoria piena alla coalizione di centrosinistra guidata da Bersani che ottiene circa il 30%. Il Porcellum gli attribuisce la maggioranza alla Camera, ma al senato no. Berlusconi commette allora l’errore di fidarsi del PD, appoggiando la rielezione di Napolitano e consentendo il via libera al governo Letta con la presenza di ministri di Forza Italia.

Questo errore gli costò carissimo: con il solo 30% dei voti il PD portò a casa il Quirinale, Governo e, dulcis in fundo, la condanna di Berlusconi e la sua espulsione dalla politica grazie all’applicazione retroattiva della legge Severino.

Ricordare questa storia fa bene a tutti, ma in primo luogo dovrebbe essere un monito per Berlusconi e Forza Italia: non si scende a patti con il PD perché vincono sempre loro. Spero che la lezione sia utile quando approderà in Parlamento la risoluzione sul MES.




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