Perché Berlusconi è favorevole al MES? - a podcast by Fabrizio Gareggia

from 2020-06-29T07:00:54

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Il Partito Democratico non vuole ricorrere ai BTP e preferisce il MES.
L’argomento che tutti usano per giustificare questa scelta è che questo prestito sarebbe senza condizionalità da un lato e che, dall’altro offrirebbe un tasso di interesse più basso rispetto al BTP.
Nessuno spiega il perché, ma il motivo è piuttosto evidente: il MES è un credito privilegiato e quindi essendo garantito più di ogni altro credito riesce riesce a scontare un tasso minore. Proprio in questo però c’è un ulteriore aspetto della sua pericolosità per il nostro Paese che potrebbe essere costretto a ripagare il debito cedendo il proprio patrimonio.

Adesso comunque questa motivazione non regge: al momento, infatti, i tassi di interesse che noi potremmo pagare su un’emissione di BTP sono i più bassi di sempre e, soprattutto, se vengono acquistati dalla BCE sono a tasso zero.

In tutto questo la posizione incomprensibile non è quella del PD, che da sempre vuole sterilizzare il pensiero di questi italiani rozzi che quando votano li spediscono sempre all’opposizione: con il MES, ogni governo, anche uno ipotetico con Salvini Premier sarebbe legato mani e piedi.

Quella che è veramente incomprensibile è la posizione di Forza Italia, che sembra voler distruggere se stessa e il fronte del centrodestra in un colpo solo, con effetti difficilmente prevedibili sulle maggioranze che reggono tante regioni e comuni italiani.

Il MES non è senza condizionalità e non lo sarà fino a quando non ci sarà un provvedimento che ne modificherà il trattato istitutivo ed il regolamento. RImane la sorveglianza rafforzata, rimane il sistema automatico di valutazione della solvibilità del Paese debitore e la possibilità di imporre provvedimenti di austerity come quelli che la Grecia ha dovuto subire: taglio della spesa sociale, della spesa sanitaria, della spesa per l’istruzione.

Ci sono ragioni anche di dignità che sconsiglierebbero a Berlusconi di appiattirsi sulle posizioni della Merkel: forse non ricorda che proprio la Merkel e Macron insieme al Presidente Napolitano lo costrinsero alle dimissioni nel 2011. Lo spread schizzò da 173 a 540 punti, senza alcun cambiamento nei fondamentali economici italiani. Forse non ricorda le letterine di Jean Claude Trichet. Forse non ricorda quel 23 ottobre 2011, quando al termine del Consiglio Europeo, nella conferenza stampa di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy scoppiano a ridere quando un giornalista chiede loro se hanno fiducia nel premier italiano.

Noi ricordiamo bene cosa successe dopo: arrivò Mario Monti, con la Fornero, gli esodati e manovre fatte solo di tasse e tagli, così abbiamo iniziato lentamente a morire.

Personalmente credo che Forza Italia stia sbagliando, specialmente quando lega il suo voto sul prossimo sforamento di bilancio all’approvazione di una risoluzione favorevole all’attivazione del MES.


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