Ragazzi morti a Terni - a podcast by Fabrizio Gareggia

from 2020-07-09T13:44:48

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I ragazzi morti a Terni avevano 15 e 16 anni. Dopo aver assunto droga e alcool si sono addormentati e non si sono piĂą risvegliati.

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Oggi voglio commentare con voi la notizia drammatica di due ragazzi di Terni che si sono spenti nel sonno dopo aver assunto, a quanto sembra, un mix letale di alcool e droga. Il pusher che aveva venduto ai ragazzi la sostanza stupefacente è stato immediatamente arrestato e le indagini sono in corso.

Su questa notizia non mi sento di aggiungere altro al cordoglio e alla vicinanza che voglio testimoniare alle famiglie dei due ragazzi.

Ma questo fatto, nella sua crudezza, nella sua tragicità riaccende i riflettori sulla necessità di un contrasto serio all’uso di droghe, una lotta che deve essere la priorità non solo per le Istituzioni, ma anche per la società civile.

In Italia si muore troppo spesso per droga, quasi un morto al giorno. Siamo al terzo posto in Europa per consumo di cannabis, al quarto posto per consumo di cocaina e la diffusione delle droghe sintetiche è ormai fuori controllo.

L’età della prima assunzione si è abbassata drasticamente come testimonia il fatto di Terni e questa piaga può colpire chiunque.

Ora io credo che il dibattito sulle droghe non possa essere usato per fare propaganda politica, anzi penso che un tema così serio dovrebbe essere ai primi posti nell’agenda di tutte le forze politiche. Tuttavia, devo riscontrare con grande rammarico che si parla ancora oggi di legalizzazione della droga come strumento di contrasto alla diffusione degli stupefacenti, sulla base di un assurdo teorema in base al quale il consumo di queste sostanze sotto il controllo dello Stato servirebbe a mitigarne gli effetti negativi, sottraendo alla malavita un business lucrosissimo.

La mia posizione personale è che questa non sia la strada giusta: anzi ritengo che il vessillo della legalizzazione sia utilizzato in maniera strumentale da una certa area politica che tende a sgretolare ogni forma di regolamentazione in ogni ambito, come se il caos e l’autodeterminazione potessero regalare a tutti la libertà.

Una posizione folle, che tra l’altro viene fortemente contrastata da chi si impegna da sempre nella lotta alle dipendenze, spesso senza alcun sostegno pubblico.

Il tema è tornato di stretta attualità solo 15 giorni fa quando di fronte all’ennesimo tentativo di introdurre la legalizzazione degli stupefacenti, in particolare della cannabis per uso personale, ad opera di alcuni parlamentari di +Europa e Movimento 5 Stelle.

Proposta giustamente bocciata senza appello dal centro-destra che ha fatto proprie le parole di Giampaolo Nicolasi, capostruttura della Comunità Incontro di Amelia, che io vi ripropongo per la loro lucidità: “Appare surreale – afferma Nicolasi - che in una fase drammatica come l’attuale, la politica e le istituzioni discutano nuovamente di legalizzazione anziché puntare su un approccio preventivo da condividere a livello sociale. Tra l’altro in nessuna manovra finanziaria la politica ha tenuto conto del terzo settore e di chi lotta contro le dipendenze”.

Secondo il procuratore che sta conducendo le indagini la cosa sconcertante è la dimestichezza dei ragazzi, anche giovanissimi, con...

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