"Estate regaz" - a podcast by Radio C.A.P.

from 2018-07-10T09:17:24

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La periferia erroneamente viene concepita come un luogo con determinate caratteristiche geografiche, in realtà è un luogo con precise caratteristiche sociali nel quale il vincitore è sempre più vincitore e il vinto sempre più vinto.
La causa di questo è che in periferia le due forme di denaro che consentono una qualità accettabile della vita, il denaro che ogni individuo si deve procurare per la sopravvivenza e il denaro investito dallo stato per il benessere dei propri cittadini, non coesistono. La prima forma di denaro è spesso l’unica nelle zone periferiche e questo contribuisce all’accentuazione delle differenti predisposizioni naturali, causando una netta cesura tra forti e deboli. Questa cesura è ricucita fino ad essere resa quasi invisibile nei luoghi nei quali lo stato investe, impedendo così la generazione di uno “stato di natura” e offrendo tutele per i soggetti più fragili, rendendoli in grado di non soccombere.
Per questo per periferia bisogna intendere i luoghi nei quali le esigenze dei cittadini non trovano soddisfacimento e dunque si creano surrogati per potere almeno simulare lo scorrere di una vita normale, spesso con la consapevolezza velata di vivere in una realtà malata. A chi chiedeva a Michelangelo come facesse ad ottenere la meravigliosa armonia delle sue sculture, si dice che lui rispondesse: “Semplice. basta prendere un blocco di marmo e togliere tutto il superfluo”, i rifiuti sono l’involucro che cela quella forma, affinché qualcosa sia creato qualcosa va consegnato ai rifiuti e nel caso in cui si tratti della progettazione delle forme delle comunità umane, gli scarti sono esseri umani, sono periferia. La nostra società genera sempre più rifiuti per creare sempre meno opere, la condizione di rifiuto dunque è da valutare non come semplice scarto ma come mezzo di costruzione di nuove opere. La periferia infatti è limitativo considerarla come luogo degradato, proprio perché la sua natura degradata la rende desiderosa di riscatto, affamata di emozioni, “fabbrica di desideri”, motore dell’innovazione, luogo di sperimentazione. La periferia è viva, a differenza del centro, nel quale non si vive più ma si espone solo, e ciò accade a livello della città come a livello del singolo individuo, nel quale occupa una posizione centrale l’apparenza e una posizione periferica il pensiero. Da ciò si evince che il problema delle periferie ha origini profonde e radicate in una cesura tra significante e significato, definendo con centro ciò che in realtà deve essere considerato periferico e con periferia ciò che deve essere considerato centrale. Finché questa inversione non si verificherà, finché non si comprenderà che la maggior parte delle persone del mondo vive in periferia, finché non si comprenderà che la periferia è vita e che il rifiuto è il materiale più prezioso per poter costruire un’opera d’arte in quanto è ciò che tutela e difende la bellezza nella sua forma più pura, fino ad allora il problema della periferia continuerà a sussistere e ad aggravarsi, e troverà soluzione unicamente nell’affermazione convinta: la periferia è centro.
Il campo estivo di “Estate regaz” è esattamente questa affermazione dimostrata in tutta la sua efficacia disarmante, capace di generare incontro nei dormitori, luoghi di solitudine per eccellenza, capace di responsabilizzare i ragazzi e annullare le differenze economiche, essendo gratuito, ed etniche, avendo la profonda consapevolezza che chi nasce in italia da genitori stranieri è italiano e desidera metteri in gioco per migliorare la società. “Estate regaz” è in grado di colmare il vuoto che l’avvento dell’estate lascia nelle giornate di molti giovani e bambini con ricchezza educativa innovativa. A noi non resta che dire grazie a questo campo estivo per ciò che fa e per ciò che farà e ascoltare le voci provocanti e meravigliose dei volontari che hanno reso possibile ciò, raccolte nel canto finale di Aiman Warraich, nella speranza di essere tutti un po’ più eroi e portatori di bene nella nostra quotidianità.
Per chi avesse voglia di conoscere meglio questa realtà giovedì 19 Luglio ci sarà la festa finale di “Estate regaz” con una grande grigliata, dalle 18.30 presso casa Willy/Rostom, via Pallavicini 12 (40138) Bologna.

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