Giovedì Sett.09 Pari T.Ordinario COSA RISCHI PER GESÙ - a podcast by Don Alessandro Martini -Torino

from 2020-06-04T07:15

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2Tm 2,8-15

Sono bellissimi i messaggi che Paolo fa a Timoteo mentre vive la situazione del carcere, che leggeremo oggi nella prima lettura.

Anche se si trattasse di una finzione letteraria, farebbero comunque riferimento ad una situazione reale di persecuzione in cui si trovava la chiesa in quel tempo, situazione che avrebbe spinto a non poter usare nomi reali nella lettera, ma solo nomi di finzione.

Paolo, o la comunità perseguitata a cui si riferisce la lettera, è in catene per il Vangelo.

Ma la parola di Dio non può essere incatenata!

Anzi, risuona più che mai.

Il cristiano perseguitato non ha bisogno di parole per annunciare il Vangelo.

Grida il Vangelo con la sua vita.

Deve essere qualcosa di importante un messaggio per il quale una persona è disposta a perdere tutto.

Vale la pena di ascoltare con attenzione ciò che questa persona ha da dirci.

Se oggi molti non prendono più sul serio la fede è perchè non hanno mai incontrato dei credenti pronti a perderci qualcosa per Gesù Cristo.

Non dà testimonianza di Gesù un credente o peggio un sacerdote che non è disposto a rischiare nulla per Cristo.

Se la fede in Cristo non ti scomoda un po' tu non annunci il Vangelo.

Perchè la tua vita rinnega le parole che dici.

Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà;

C'è il rischio di rinnegare Cristo.

Non con le parole.

Ma con la vita.

Ma … se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.

Anche se lo abbiamo rinnegato, lui ci rialzerà.

Quante volte non abbiamo testimoniato agli altri il nostro amore per Cristo.

Quante volte gli altri guardando noi non hanno visto le scelte di Cristo.

Ma se ci affidiamo a lui, … lui ci donerà di essere fedeli.

Non per nostro merito.

Ma per suo dono gratuito.


Mc 12,28-34

Siamo al mercoledì santo.

Il giorno prima dell'ultima cena

Ormai tutti gli avversari hanno esaurito tutte le loro armi retoriche contro Gesù.

Per oggi lo lasciano in pace.

Devono preparare gli ultimi particolari del complotto che si consumerà giovedì notte.

Il mercoledì santo è il giorno del discorso escatologico, fatto contemplando il Tempio dal monte degli ulivi con i discepoli.

È una giornata in cui Gesù ha più tempo per stare con i discepoli.

E per incontrare la gente semplice.

Poco dopo l'episodio letto oggi Gesù loderà la povera vedova che mette nel tesoro del Tempio uno spicciolo,.

Si avvicinano a Gesù persone sinceramente interessate a lui.

Come questo scriba.

Fa a Gesù una domanda che mille volte gli avranno fatto.

È una cosa di cui si parlava molto tra i maestri.

Il Talmud racconta di una domanda fatta a Shammai e ad Hillel, i due più grandi maestri quasi contemporanei di Gesù.

Hillel e Shammai, pur trattandosi sempre con estremo rispetto, ebbero numerose dispute.

Hillel era più aperto e meno conservatore, anche nei confronti dei convertiti.

La scuola nata da lui è diventata poi maggioritaria nell'epoca di Gesù.

La domanda, che fu fatta da un aspirante alla conversione, era questa: “se dovessi spiegare tutta la legge su un piede solo, cosa diresti?”

Shammai respinse la domanda come una provocazione impportuna, da non prendere sul serio.

Mentre Hillel fu più conciliante e diede una risposta, semplice nella formulazione ma ricca di significati.

"Ciò che non è buono per te non lo fare al tuo prossimo. Il resto è commento. Vai e studia (la Torah)"

In fondo è la stessa...

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