Giovedì Sett.11 Pari T.Ordinario I SANTI PER ME - a podcast by Don Alessandro Martini -Torino

from 2020-06-18T08:52:24

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Nel libro del Siracide c'è una sezione in cui si parla delle persone più importanti che sono stati strumento di Dio nella storia di Israele.

In pratica, dei santi di Israele.

Oggi abbiamo letto il passo in cui si parla del profeta Elia e di Eliseo.

Anzi, in alcuni versetti, l'autore del libro biblico, non parla di Elia, ma parla ad Elia, direttamente.

Sì rivolge a lui.

Proprio come facciamo noi con i santi.

Parliamo di loro per imparare da loro qualche cosa di importante per la nostra vita.

Perché i santi sono modelli da imitare visto che si sono lasciati guidare da Dio.

Ma parliamo anche a loro.

Perché i santi sono vivi.
Vivono in Dio.

E ci ascoltano.

E possiamo chiedere a loro di aiutarci e di intercedere per noi.

Io ad esempio vado da don Bosco per chiedere di amare i giovani.

Dal Cottolengo per chiedere di amare i poveri.
Dal Cafasso per chiedere di essere un buon comfessore e direttore spirituale.

Dalla l'Allamano per chiedere di essere missionario.

Dal Murialdo per chiedere di interessarmi delle condizioni di lavoro della gente.

Con ogni santo io parlo di qualche cosa di importante, chiedendo che quella era stata una sua caratteristica speciale, diventi anche mia.

Ma se la nostra preghiera può essere rivolta ai santi, che sono per noi come dei fratelli maggiori nel camino, è perché c'è un Padre che tutti ci ama.

D'altronde siamo fratelli perché abbiamo un solo Padre nel cielo.

Perché Gesù, il figlio unigenito di Dio, ha donato anche noi suo Padre.

Anzi, noi non potremmo nemmeno pregare i santi, se non per mezzo del Padre.

Perché loro vivono in Dio, vivono nel seno del Padre.

Ed è solo mettendo la nostra anima nel cuore di Dio che possiamo trovare un rapporto con coloro che vivono in lui.

La famosa espressione per Maria a Gesù o quella attraverso i santi arriviamo a Dio … può essere vera del punto di vista della tua esperienza personale.

Magari proprio guardando a Maria o ai santi, tu ti sei sentito attirato ad amare Dio, a scoprire Gesù.

E tuttavia, se la intendiamo come qualcosa che c'è ne la realtà, questa espressione è falsa.

Non è Maria che ci fa arrivare a Gesù, ma è Gesù che ci fa arrivare a Maria.

È lui che ce l'ha donata come madre.

Gesù che vive in noi e in mezzo a noi e in questo modo ci dona di avere lo stesso rapporto che lui ha con sua madre.

Questo vale anche per i santi.

È Dio che ci fa arrivare i santi … non sono i santi che ci fanno arrivare a Dio.

Oggi, nel vangelo, abbiamo letto il passo in cui Gesù insegna il Padre nostro.

Molto probabilmente Gesù non ha insegnato il Padre nostro durante il discorso della montagna ma in un'altra occasione.

E tuttavia Matteo lo mette qui, per completare quel passo in cui Gesù ci parlava della preghiera come la rapporto con Dio personale.

Noi non abbiamo bisogno di fare chissà quali riti o dire chissà quali parole o formule, per ottenere un rapporto con Dio.

Gesù si dice che i pagani fanno così.

Ed infatti, in molte religioni, ci sono dei riti e delle parole che si dicono e si ripetono, nella speranza che Dio ci ascolti.

Ma nell'ebraismo e nel cristianesimo non c'è bisogno di guadagnarci un rapporto con Dio.

Dio ci ama gratuitamente.

Infatti, è lui che ha liberato il nostro popolo che era schiavo.

È lui ha fatto un'alleanza con noi che non potrà mai cambiare perché era un'alleanza unilaterale in cui lui si impegnava per noi senza chiederci nulla in cambio.

A queste motivazioni, già più che sufficienti, Gesù aggiunge un'ulteriore motivazione.

Io e il Padre so siamo una cosa...

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