Mercoledì Sett.10 Pari T.Ordinario GESÙ PERFETTO ISRAELITA - a podcast by Don Alessandro Martini -Torino

from 2020-06-11T12:14:45

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1Re 18,20-39

Nella prima lettura leggeremo uno dei momenti più decisivi nella dello scontro tra il re Acab e il profeta Elia.

La situazione del regno di Israele è ormai allo stremo.

Da molto tempo non piove più, c'è una grande siccità e carestia.

Viene riferito a re che c'è un profeta che aveva predetto tutto questo prima che avvenisse.

Per questo motivo Elia diventa un ricercato speciale.

Deve scappare e nascondersi.

Ma proprio in quel momento Dio gli ordina di andare a presentarsi davanti al re e promette che avrebbe mandato la pioggia.

Una volta comparso davanti al re Elia propone di fare un sacrificio ognuno ha al proprio Dio, per chiedere la pioggia.

Il re, invece di far uccidere Elia, come aveva previsto, accetta la sfida.

Dio protegge il suo profeta.

I 450 profeti di Baal e i 450 profeti di Asera ai loro dei.

Elia al proprio Dio il Dio di Israele.

Se fosse sceso un fuoco dal cielo a consumare il sacrificio allora sarebbe il significato che quel Dio che faceva accendere il fuoco era il vero Dio.

Il fuoco scende sul giovenco preparato da Elia e consuma tutta l'acqua che Elia aveva fatto versare sopra di esso.

Il Dio d'Israele è il vero Dio, è il Dio creatore che può tutto e gli altri dei non sono altro che bugie.

Subito dopo questo avvenimento Elia ne approfitta per far catturare dal popolo tutti i profeti dei falsi dei ed ucciderli tutti, ad uno ad uno.

Dio fa scendere la pioggia come aveva promesso, ma invece di difendere Elia, permette che sia ancora più perseguitato, tanto che deve fuggire fuori del paese.

Dio non poteva approvare quell'uccisione.

Non era nella sua volontà.

Se avesse voluto uccidere i profeti dei falsi dei lo avrebbe fatto lui direttamente.

Il fuoco che è sceso dal cielo li avrebbe consumati.

Se Dio aveva permesso che non piovesse, era per il tentativo di convertirli, non per ucciderli.

Che cosa possiamo capire da questa vicenda di Elia che predice la carestia?

Che Dio normalmente non interviene nella natura.

Non è lui a far piovere o non far piovere.

Gli eventi della natura non sono un segno della sua volontà.

E tuttavia con il suo popolo Dio può fare un'eccezione a questa regola.

Dio può intervenire in modo straordinario con il proprio popolo, non con gli altri i popoli, per convertirlo.

Interviene specialmente facendo mancare il suo aiuto, la sua protezione.

E questo vale specialmente per la chiesa che è il nuovo popolo di Dio, come lo è Israele.

Quindi normalmente non ha nessun senso chiedersi: perché è accaduta questa catastrofe, perché c'è questo avvenimento della natura, che cosa Dio vuol dirci?

Perché Dio non c'entra nulla.

Non è Dio che guida direttamente tutti gli avvenimenti della storia e della natura.

Ma nel caso della chiesa sì.

Se nel popolo di Dio, nella chiesa, nei credenti in Cristo accade qualcosa di brutto.

Se le cose vanno male.

Se sembra che non ci sia più l'aiuto di Dio.

Dobbiamo chiederci: non è che Dio sta cercando di dirci qualcosa?

Perché con il resto dell'umanità Dio non usa mai questi metodi, ma con noi può usarli.

Quindi si deve trattare di avvenimenti che riguardano solo i credenti, solo coloro che sono parte del popolo di Dio, non tutti gli altri.

Quindi non c'entra niente la pandemia o robe del genere.

Ad esempio, nel nostro piccolo, se qualche iniziativa o realtà della nostra parrocchia va male, non funziona, forse è Dio che vuole dirci qualcosa.

Insomma, come sappiamo e com'era previsto, Dio è molto più severo con il suo popolo che con il tutto il resto dell'umanità.

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