San Barnaba 11 giugno SIAMO TUTTI MISSIONARI - a podcast by Don Alessandro Martini -Torino

from 2021-06-10T22:00

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Mt 10,7-13

Il vangelo di Matteo riporta 5 grandi discorsi di Gesù: il discorso della montagna, il discorso missionario, il discorso delle parabole, il discorso ecclesiale e il discorso escatologico.

Certamente si tratta di discorsi realmente accaduti, anche se Matteo ingloba in un solo discorso spesso anche cose dette da Gesù in altre occasioni.

Oggi, che ricordiamo l'apostolo Barnaba, e abbiamo letto un passo del discorso missionario del capitolo 10.

Si tratta di una pedagogia di Gesù che ha poco a poco ha abituato gli apostoli a fare quello che avrebbero dovuto fare dopo la sua risurrezione.

Per più di un anno sono stati con lui.

Lo hanno se seguito in tutto ciò che ha fatto e in tutti posti dove è andato.

Prima di tutto Gesù ha dato a loro, e anche ad altri, le istruzioni su come essere discepoli.

Ed è il discorso della montagna.

Adesso Gesù decidete di mandarli missionari per una settimana all'interno della Galilea, in città dove Gesù è già stato e dove quindi loro sono ormai riconosciuti come coloro che normalmente accompagnano Gesù.

Gesù ha già seminato e loro devono coltivare quelle particelle dei credenti in Gesù che sono rimasti in ogni posto dove Gesù è passato.

Gesù chiede a loro di non andare dai pagani perché sarebbe stato troppo difficile per loro.

In quel momento sarebbero stati visti solo come degli ebrei che volevano convincere della loro dottrina e religione così strana altri popoli.

Gesù stesso quando andava nelle città pagane molte volte aveva anche incontrato indifferenza.

Diverso sarà dopo la risurrezione perché avranno da raccontare un avvenimento straordinario di cui sono stati testimoni.

La notizia della morte di Gesù ingiusta in quel momento li avrebbe precedenti e avrebbe già preparato il terreno per l'annuncio anche nelle città pagane.

Per aiutarli in questa missione Gesù dà a loro il potere dei miracoli.

Possono fare guarigioni come ha fatto Gesù.

Ma questo miracoli sono solamente dei segni che il regno di Dio è vicino.

Quindi sono chiamati a predicare il vangelo prima con i gesti, prendo si cura dei malati e poi con le parole.

È vero che Gesù non ha dato a noi il potere dei miracoli come ha dato ai 12 apostoli.

Ma anche noi dobbiamo predicare il vangelo prima di tutto con la vita e poi con le parole.

È il nostro amore ai malati, ai soli, agli anziani, ai poveri, agli stranieri, agli scartati, ai più piccoli e indifesi … che deve parlare prima che parliamo noi.

Gesù li sprona alla gratuità, perché un missionario che cerca un guadagno rinnega con la sua vita quello che dice con le parole.

Devono mostrarsi alla gente deboli, senza grandi mezzi, senza potenza.

La raccomandazione di non prendere la borsa e vestiti di ricambio viene anche dal fatto che Gesù li manda in delle zone pianeggianti dove non ci sono grandi salite da fare, ma è anche un allenamento alla povertà del missionario.

La nostra debolezze, la nostra fragilità, lunghi dall'essere un ostacolo nell'annuncio del vangelo è proprio la nostra più grande forza.

Se la gente ci vede fragili, vorrà aiutarci, vorrà fare la propria parte per dare una mano.

Pensiamo a Paolo a Corinto, quando era proprio in crisi, in una sorta di depressione e la sua sola presenza bisognosa di aiuto ha coinvolto Aquila Priscilla e tanti altri, facendo nascere la chiesa di Corinto.

Oggi il mandato missionario non riguarda solo più un certo gruppo di discepoli come gli apostoli, o preti, suore e vescovi, ma tutti i cristiani.

Tutti i cristiani sono missionari.

Se il cristiano non è missionario non è un cristiano.

Ed ecco allora cosa Gesù ci raccomanda di fare.

Predicare con i gesti prima che con le...

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