Episodio 50. La situazione delle Forze dell'Ordine tra il 1919 e il 1923 - a podcast by Storia dei Carabinieri

from 2022-09-07T10:00:17

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La situazione delle Forze dell’Ordine tra il 1919 e il 1923 è un argomento poco noto e piuttosto negletto. 


In sostanza il governo Nitti nel 1919 decise per una forte riorganizzazione almeno della forze dell'ordine direttamente dipendenti dal ministero dell'Interno portando alla soppressione del corpo delle Guardie di Città e alla costituzione di 2 nuovi organismi: il corpo della Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza e il corpo degli Agenti d'Investigazione


Il Comandante Generale dell'epoca, il tenente generale Luigi Cauvin, uno dei pochi proveniente dall'Arma dall'Unità d'Italia e fino al 1943, rappresentò i rischi per l'Arma dei Carabinieri Reali che avrebbero rappresentato i due nuovi corpi ma non ottenne l'attenzione che aspettava. A tal punto egli diede le dimissioni   nel 1919, lasciando la carica al parigrado Petitti di Roreto, un ufficiale di lunga tradizione militare che tuttavia lo mantenne fino al 1921. 


La riforma fu attuata e come era stato previsto fu un dissanguamento dell'Arma che si vide privare di numerosi sottufficiali anziani ed esperti che andarono soprattutto a rinforzare il corpo degli agenti d'investigazione, corpo ancillare a quello dei funzionari di pubblica sicurezza, che aveva però numerosi benefit rispetto all'Arma, uno tra tutti l'uso istituzionale dell'abito borghese e l'assenza degli obblighi di pernottamento in caserma e di limitazione anagrafiche per il matrimonio.


Nel contempo, il fenomeno squadristico prese piede creando tensioni e aggredendo fisicamente gli oppositori politici alcuni dei quali furono pure uccisi. In questo frangente la situazione delle forze dell'ordine pagò anche l'indecisione del potere politico che non seppe o non volle dare chiare indicazioni su come agire di fronte a tali azioni criminali.


Tuttavia la cosiddetta "marcia su Roma" del 28 ottobre 1922 rappresentò la vera e propria presa del potere del fascismo e la fine dell'età liberale. Allo scopo di sistemare al meglio le forze dell'ordine e non potendo riversare la rabbia sull'Arma dei Carabinieri che era pur sempre inquadrata nell'Esercito e dipendente dal ministero della Guerra, i fascisti rapidamente cancellarono non solo la Guardia Regia che pure aveva creato problemi a tutti gli schieramenti politici ma anche il corpo degli agenti di investigazione che transitò nell'Arma con il nome di "Ruolo Specializzato".


In questo senso, dal 1923 al 1925, l'Arma dei Carabinieri Reali rappresentò l'unica forza armata in servizio permanente di Pubblica Sicurezza. In realtà, nei primi giorni di gennaio 1923 fu subito costituita la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, un organismo politico di polizia che intendeva racchiudere il fenomeno dello squadrismo attraverso la sua istituzionalizzazione.




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