TV e running: We need lungs - I Pirenei di corsa - a podcast by Lorenzo Maggiani

from 2020-04-24T04:00:09

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Una nuova serie, stavolta su tutto ciò che si può trovare in tv sulla corsa: film, documentari, serie tv, ecc.

Parto da un docu-film abbastanza sconosciuto: We need lungs.
Lo faccio per due motivi: perché il protagonista dell’impresa è un italiano: Sebastiano Arlotta Tarino e perché è stata un’attività a fin di bene. Infatti, l’iniziativa è stata messa in pratica per far conoscere e per raccogliere fondi circa la Fibrosi Cistica. Ecco il perché del titolo “We need lungs”, che tradotto in italiano vorrebbe dire “Abbiamo bisogno di polmoni”.

L’impresa consiste nell’attraversare di corsa i Pirenei, da costa a costa. Partendo da Nord fino al mar Mediterraneo. Una roba come circa 900km e 60mila metri di dislivello positivo da correre in 9/10 giorni. Insomma, 100km al giorno di media, principalmente lungo il sentiero GR10.

Questa corsa, fatta nel 2018, è stata collegata ad una raccolta fondi per l’acquisto di un sistema portatile di perfusione d’organo a temperatura fisiologica, da donare alla Lega Italiana Fibrosi Cistica. Alla fine sono stati raccolti 4051€.

Il docu-film, dalla durata di poco più di un’ora vede protagonista, ovviamente, Sebastiano, ultra runner che ha già corso svariati iron man, ultramaratone nel deserto ed in montagna, con svariate difficoltà altimetriche e climatiche.

Ma non è da solo. Ci sono altri compagni, che gli daranno un supporto tecnico e morale lungo l’impresa. Tra tutti Bill O’Connor, esperta guida montana di fama internazionale che, coincidenza, conosceva Sebastiano già ai tempi in cui l’atleta italiano andava a scuola.
Bill appare per molti minuti, raccontando i dettagli più tecnici e psicologici di questa avventura: le difficoltà, le scelte da compiere, lo spirito che la pervade, il suo punto di vista, la sua filosofia, ecc…
Bill, che forse è quasi più protagonista nel film di Sebastiano, si sente responsabile per la sua salute e per le criticità che deve affrontare, sia fisiche che psicologiche. Sebastiano, infatti, dovrà vedersela con grossi dislivelli, sia in salita che in discesa, logorio fisico e mentale, condizioni metereologiche avverse, solitudine per molte ore della giornata.
Bill O’Connor cerca, tuttavia, di rimanere spesso in contatto con lui, grazie al GPS e al cellulare, dandogli dei check-point lungo le giornate per rifornirlo e per controllarne lo stato di salute. Quando il GPS ed il telefono non prende, Bill si mostra seriamente preoccupato per lui. Si vede la loro intesa, ed è un rapporto quasi padre-figlio.
E’ sicuramente la persona più adatta a consigliare Sebastiano nel suo tentativo.

La fotografia è davvero bella. Seppur non si veda sempre Sebastiano correre, dato che per molto tempo è da solo, i paesaggi che scopriamo sono veramente incantevoli.

E’ una storia di determinazione, dove, oltre al bene superiore della beneficenza, si scopre bene quanta fatica e preparazione ci possa essere dietro ad un’impresa del genere. Inoltre, possiamo comprendere come sia saldo ed importante il rapporto che c’è tra il mentore (Bill) e l’atleta (Sebastiano), che si fida ciecamente dei suoi consigli.

Non vi spoilero nulla sull’esito del viaggio-avventura. Vi anticipo solo che le difficoltà non mancheranno certamente!
Per scoprire se vincerà Sebastiano o se vincerà la montagna, vi consiglio di andarlo a vedere!
Lo trovate facilmente su Amazon Prime Video.

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